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domenica 31 luglio 2011

Per una concezione esistenziale del tempo

Non esiste " Il Tempo" ma tanti piccoli tempi, singoli ed irripetibili come le onde di un mare inquieto. Il mio tempo è solo una frazione del Tutto-Tempo che mi è dato conoscere. Questa trama di tempi che si accavallano, si infrangono, si ignorano per secoli comprende tutte le possibilità. Nella maggior parte dei tempi noi non esistiamo; in alcuni esisti tu che leggi ed io no; in altri io, e non tu; in altri ancora io dico le stesse parole ma sono un fantasma.
C’è poi il tempo dell’evoluzione (10 milioni di anni  per una eventuale mutazione favorevole) un fiume carsico sotterraneo, profondo, lentissimo; quello delle galassie (10 miliardi di anni viaggiando alla velocità della luce) un tempo per non osare;
Quando il mio tempo finisce continua quello degli altri. Lo schermo diventa nero e una voce OFF ci racconta che mentre una signora ha scelto dal salumiere 100 grammi di prosciutto crudo, un idraulico ci dice che per stasera avrà finito di riparare lo sciacquone e un barista chiama due caffè al tavolo quattro….e la vita quotidiana continua anche senza di me
Tempi...tempi…tempi…: la vita è fatta solo da tanti piccoli tempi dove le cose non hanno sempre una spiegazione. Gli avvenimenti, gli incontri, le occasioni, somigliano ai binari di una lunga tratta dove le linee si incontrano, si incrociano, si intersecano fino a confondersi in due sole parallele e poi distaccarsi e rimanere indipendenti come disegnate da un perenne destino. Tutto ciò non ha senso per il nostro viaggio ma potrebbe servire o è già servito ad un altro viaggiatore che in un altro tempo fa un altro percorso. Riuscire a darne il senso è anche scoprire la poesia che sta dietro le cose e,  per questo, forse, distruggerle. Ciò che rimane non è più il valore delle cose in quanto tali ma quella particolare lucentezza che le riveste.

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